Federazione Italiana Motonautica | L’appuntamento del martedì con le giovani promesse della Motonautica: oggi l’intervista è ad Alessandro Fracasso, pilota Moto d’Acqua.
Sito Ufficiale della Federazione Italiana Motonautica Fim Coni, Motonautica, FIM
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L’appuntamento del martedì con le giovani promesse della Motonautica: oggi l’intervista è ad Alessandro Fracasso, pilota Moto d’Acqua.

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Presentati brevemente: dove vivi, che disciplina, pratichi, che scuola fai, dove ti alleni.

Vivo a Vicenza, sono uno studente dell’istituto tecnico Lampertico con indirizzo meccanica e sono pilota di motonautica; precisamente corro con una moto d’acqua Runabout e mi alleno ogni weekend nelle acque venete di Porto Santa Margherita su un circuito permanente di circa 5 km.

È un circuito messo a disposizione dalla scuola nautica della Società sportiva per la quale gareggio, ossia il Circolo Nautico Marina4.

 

Come ti sei avvicinato a questo sport?

Più che essermi avvicinato, direi che ci sono proprio nato con questo sport, grazie soprattutto a mio padre, pilota di Moto d’Acqua di grande esperienza e con all’attivo vittorie

nelle competizioni mondiali, europee e italiane di Moto d’Acqua. È lui il mio mentore.

 

Com’è la tua giornata tipo durante la stagione? Quanti allenamenti fai? (settimanali, mensili) e per quante ore? Ti alleni solo in acqua o anche in palestra?

Posso dire di allenarmi come un professionista dato che faccio tutto con mio padre: Ogni settimana svolgo tre allenamenti in palestra, uno in bicicletta e uno – a volte due – in moto.

 

Come concili gli altri impegni, soprattutto scolastici, con quelli sportivi?

Fortunatamente, fino ad ora, sono sempre riuscito a conciliare piuttosto bene scuola e sport, cercando di studiare un po’ di più nei momenti in cui non sono impegnato con gli allenamenti e con le gare.

 

Come hai vissuto questo periodo di stop per il Covid19?

Mi sono dedicato molto a studiare e ad allenarmi, potendo fortunatamente disporre in casa di tutti i mezzi necessari all’allenamento.

 

Che prospettive hai per l’inizio della stagione?

Ho buone prospettive; mi sono allenato molto e sono pronto per la mia prima gara stagionale, un evento internazionale che si terrà a fine giugno in Croazia.

 

Come ci si prepara a una gara?

Credo che sia una cosa un po’ soggettiva visto che siamo tutti diversi; comunque io mi concentro molto già qualche giorno prima della gara in modo tale da essere preparato al momento della partenza; tutto il resto, come ad esempio l’allenamento, viene molto prima. Ritengo più ci si impegni durante l’inverno più si arrivi preparati all’inizio della stagione agonistica.

 

Quanto conta l’imbarcazione e quale valore aggiunto può dare il pilota?

Nella mia categoria la moto conta solo averla, visto che si gareggia con moto di serie uguali per tutti.

 

Che sensazioni hai mentre gareggi?

Molta adrenalina e voglia di prendere la bandiera a scacchi per primo e ovviamente tanto divertimento.

 

Hai un rito porta fortuna prima delle gare?

Più che un rito vero e proprio eseguo sempre una serie di esercizi di riscaldamento che mi aiutano anche a trovare la giusta concentrazione.

Cosa diresti ad un tuo amico per consigliargli questo sport?

Devi provare, poi tutto il resto viene da solo.

 

Vuoi ringraziare qualcuno o aggiungere qualcosa che non c’è nelle domande?

Certo, vorrei ringraziare in primis mio padre Mattia, perché se non fosse stato per lui non avrei mai conosciuto questo meraviglioso sport e di conseguenza non avrei potuto conquistare nel 2019 il titolo italiano della Spark Giovanile della mia classe 12-14 anni. Un grande ringraziamento va anche a mio nonno Giuseppe, che mi ha sempre supportato, e al mio “super manager” Ezio Lucchese, titolare del C.N. Marina4, che mi mette sempre a disposizione una moto e tutta l’organizzazione necessaria per poter praticare questo sport.