Federazione Italiana Motonautica | OFFSHORE
Sito Ufficiale della Federazione Italiana Motonautica Fim Coni, Motonautica, FIM
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Con il termine “Offshore” si indicano convenzionalmente tutte le competizioni motonautiche che si svolgono in mare.  Le imbarcazioni di Offshore sono catamarani o monocarena con motori entrobordo o fuoribordo. Le classi variano secondo la motorizzazione.

In origine, le gare erano prevalentemente organizzate su percorsi d’altura, con lunghe traversate in mare aperto anche con condizioni meteorologiche estreme; poi, la ricerca delle massime prestazioni velocistiche  è prevalsa sulle tradizionali caratteristiche di affidabilità in ogni tempo, e le carene a catamarano hanno prevalso in velocità ed in numero le carene a V.

Gli organizzatori delle gare a questo punto si sono visti costretti a tener conto che le condizioni migliori per queste nuove barche non erano quelle della grande altura ma quelle dei percorsi sotto costa e, siccome da cosa nasce cosa, si è colta l’occasione per fare delle gare offshore un grande spettacolo visibile e vivibile dal pubblico tracciando veloci circuiti in prossimità delle spiagge, nel rispetto delle normative emanate dalle varie Capitanerie di Porto, con grandi vantaggi anche per la sicurezza dei piloti e la resa pubblicitaria, argomento, quest’ultimo, ormai non superabile dai grandi avvenimenti sportivi motoristici.

Nell’arco degli anni lo sviluppo e le tecniche hanno portato alla classificazioni delle varie classi in rapporto alla motorizzazione che oggi possiamo così riassumere: Classe 1  – Classe 3

CLASSE  1

Fino a 16.390 cc. -32.780 cc. per motori diesel

I catamarani sono le imbarcazioni che attualmente vanno per la maggiore.

CLASSE  3

3A EPA: fino a 1800cc

3B EPA: fino a 1800 cc

3C EPA: fino a 3000 cc

3D EPA: fino a 6000 cc

3S o X-Cat: fino a 6000 cc

Le misure delle imbarcazioni, lunghezza e larghezza, sono regolamentate in base alle varie cilindrate, come previste dalle regole internazionali emanate dall’U.I.M.

I catamarani sono le imbarcazioni che attualmente vanno per la maggiore.

Non è del tutto esatto dire che un catamarano naviga, perché, in effetti prevalentemente vola.

Il tunnel formato dai due scarponi di questo scafo, infatti, sfrutta un effetto aerodinamico, che contribuisce molto al suo sostentamento, consentendo di ridurre grandemente il forte attrito sull’acqua della parte immersa dello scafo.

Questo vantaggio però non è gratuito, perché richiede una perizia di guida e sensibilità davvero fuori dal comune: non è facile trovare il giusto assetto per il miglior sfruttamento di una certa condizione di mare-vento-velocità, si pensi quanto sia difficile farlo in continuazione viste la mutevolezza del mare e le diverse esigenze agonistiche.

Di conseguenza, alla possibilità di un ribaltamento  si pone rimedio con una severa serie di misure di sicurezza, sia relative ai criteri relativi della barca sia relative alle caratteristiche psico-fisiche e alla comprovata esperienza dei piloti, sia alla configurazione del percorso, sia ai mezzi di soccorso da impegnare in caso di incidente.

La classe 1 è la maggiore espressione della motonautica: un catamarano è lungo da 11,50 mt. a 14.63 mt., pesa circa 4,5 tonnellate, e’ imbottito di elettronica per motori, cambi di assetti, orientamento e grazie ai 2000 cavalli circa di cui dispone, naviga ad oltre 230 km/h.

Ogni imbarcazione deve avere a bordo almeno due piloti, uno al timone e l’altro alle manette (acceleratore).

I componenti di un equipaggio di classe 1 devono possedere la licenza di pilota “1^ Offshore” (licenza che si ottiene con 7 partenze in gare nazionali ed internazionali di classe 3 nei precedenti 2 anni) con barca dotata di capsula.

Per l’equipaggio di classe 3 è necessaria la licenza di pilota “2^ Offshore”.

Le lunghezze dei percorsi attuali variano dalla 2,8 alle 4 miglia e vengono ripetute più volte.

La partenza delle imbarcazioni è lanciata, guidata da una barca starter che le raccoglie nella milling area (zona di raggruppamento) e a lento moto issando una bandiera gialla si avvia verso il canale di partenza.

Raggiunto l’allineamento di massima sicurezza, sulla barca starter viene issata la bandiera verde, segnale di partenza.

Si tratta di un momento altamente spettacolare ed emozionante, migliaia di cavalli si liberano nell’acqua tra spruzzi bianchi altissimi e coinvolge tutti gli spettatori; poi subentra la prima concitata fase di gara con le barche che si avvicinano alle prime boe di virata e quindi inizia la selezione, i più veloci si avvantaggiano e si forma una lunga fila con sorpassi mozzafiato in base alle varie tattiche, a ritiri per guasti meccanici, fino al traguardo ed alla vittoria.

Attualmente, per quanto concerne la classe1, si svolgono i campionati mondiali sotto l’egida della Federazione Internazionale (U.I.M)  e della Commissione Internazionale Offshore (COMINOF); queste competizioni, che sono in più prove (in genere 4 o 5), si disputano in vari Paesi del mondo: Cina, Norvegia , Emirati Arabi, Italia ecc..  Per la classe3 (C, D e S), oltre ai campionati nazionali, si disputano i campionati europei e mondiali.

In Italia la massima espressione di questa disciplina è l’Offshore 3000 e 5000, con la titolazione del Campionato Italiano e sono sotto l’egida della Federazione Italiana Motonautica.

Normalmente le gare si disputano  su tutto il territorio Italiano con un numero di location comprese tra 5 alle 7.

Su queste imbarcazioni l’equipaggio è composto da 2 Piloti, Pilota e co-pilota, o, per il solo Campionato Italiano, da un solo Pilota e le imbarcazioni sono obbligatoriamente con capsula di tipo a Tandem o Affiancata.

Le motorizzazioni sono: mono motore fuoribordo da 200CV per la Classe 3000 e, bi motore da 400 CV per la Classe 5000, per quanto riguarda le emissioni rispondono ai requisiti EPA.

Settore Offshore

Antonella Cicchelli
email: a.cicchelli@fimconi.it

tel.02/70163502

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