Pubblicato: Luglio 21, 2020

L’appuntamento del martedì con le giovani promesse della Motonautica: oggi l’intervista è a Oleg Bocca, pilota Circuito.

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Presentati brevemente:  dove vivi, che disciplina, pratichi, che scuola fai, dove ti alleni (località, Scuola motonautica, o altro).
Sono Oleg Bocca, vivo a Casale Monferrato e pratico motonautica agonistica. Frequento il  liceo artistico e sono un pilota del settore giovanile della Scuola Motonautica Rainbow Team di Casale Monferrato. Ci alleniamo a Chignolo Po (PV) presso la base Nautica dell’associazione le Gabbiane e al lago di Viverone (BI).

 

Come ti sei avvicinato a questo sport? Raccontaci come, perché e quando hai iniziato a intraprendere questa disciplina.
Mi sono avvicinato a questo sport tramite e grazie a mio padre, Fabrizio Bocca, che è un ex campione del Mondo di Motonautica. A priori e senza obbligarmi a continuare per la sua strada un giorno mi ha dato la possibilità di provare. Da quel momento la motonautica è diventata la mia passione.

 

Com’è la tua giornata tipo durante la stagione? Quanti allenamenti fai? (settimanali, mensili) e per quante ore? Ti alleni solo in acqua o anche in palestra? 

Durante la stagione ci alleniamo nei weekend, perché bisogna riuscire a incastrare tutti gli allenamenti anche dei team più grandi. In più mi prendo cura del fiato e del respiro facendo attività aerobica, corsa soprattutto, e palestra.

 

Come concili gli altri impegni, soprattutto scolastici, con quelli sportivi?

I miei genitori sono anche il mio team, quindi decidono per me anche per lo sport. Diciamo che per loro la scuola viene sempre prima: se vado bene posso praticare sport, se vado male devo prima studiare e poi allenarmi.

 

Come hai vissuto questo periodo di stop per il Covid19?
Dal punto di vista scolastico direi bene, perché mi sono sempre impegnato. Dal punto di vista personale però ho passato un periodo di demoralizzazione perché temevo che in estate, oltre alle complessità già esistenti dovute al Covid, mi sarei ritrovato senza gare, col dubbio di perdere l’intera stagione. Per fortuna ora stiamo ripartendo.

 

Che prospettive hai per l’inizio della stagione?
Essendo l’ultimo anno in cui gareggio in Formula Junior voglio migliorare ed essere sempre costante nei risultati, perché non basta una vittoria. E, ovviamente, punto al titolo.

 

Come ci si prepara a una gara? Qualche indicazione sia a livello personale che sul mezzo.
Per quanto riguarda il mezzo, a parte il fatto della velocità, amo molto lavorare sulla meccanica, perché è una mia passione e ritengo che sia anche utile per scendere in acqua ancora più preparato. Mi aiuta, infatti, a conoscere meglio il mezzo, a entrare nell’ambiente e a essere più performante in gara.

 

Quanto conta l’imbarcazione e quale valore aggiunto può dare il pilota?
Nelle nostre categorie una piccola differenza tra le barche cambia tutto, anche solo un chilometro in più fa la differenza. In generale, però, penso che un bravo pilota sia comunque in grado di guidare anche una barca messa male.

 

Che sensazioni hai mentre gareggi?

Corro perché amo le sensazioni che provo in barca. È un insieme di emozioni che mi rende positivo, contrariamente a come sono nella vita, perché tendo più al negativo. La motonautica mi dà allegria, timore e agitazione allo stesso tempo e quando corri non sei tu a viaggiare ma ti sembra di essere un’altra persona.

 

Hai un rito porta fortuna prima delle gare? Indossi gli stessi indumenti, mangi le stesse cose, hai una routine pre-gara ecc…?
Non ho riti particolari, se non il fatto che prima di cominciare mi isolo ascoltando la musica o osservando la situazione dell’acqua e la natura.

 

Cosa diresti ad un tuo amico per consigliargli questo sport?
Direi sicuramente che è un’esperienza unica nella vita che permette di scoprire un lato diverso di sé stessi.

 

Vuoi ringraziare qualcuno o aggiungere qualcosa che non c’è nelle domande? 

Ringrazio il mio team che è anche la mia famiglia e la Federazione che aiuta tutti i ragazzi che partono da zero. Io ho, infatti, la fortuna di essere figlio di un ex pilota e quindi sono più facilitato, ma chi non lo è ha il supporto della Federazione che permette di vivere e accrescere la passione per la motonautica.

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